I ragazzi di Anansi by Neil Gaiman

autore:Neil Gaiman [Gaiman, Neil]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9788852014192
editore: Mondadori
pubblicato: 2018-01-31T16:00:00+00:00

* Alcuni anni prima Ragno era stato terribilmente deluso da una barilata di scimmie. Non avevano fatto niente che gli sembrasse particolarmente divertente a parte emettere qualche rumore interessante, e alla fine, quando i rumori erano cessati e le scimmie non facevano più niente - eccetto forse a un livello organico - nel cuore della notte si era trovato a doversene liberare.

CAPITOLO

NOVE

IN CUI

CICCIO CHARLIE

VA AD APRIRE LA PORTA

E

RAGNO

INCONTRA I FENICOTTERI

La fortuna cominciava a girare. Ciccio Charlie se lo sentiva. L’aeroplano sul quale stava tornando a casa aveva avuto un problema di overbooking e lui si era ritrovato in prima classe. Il cibo era eccellente. Sopra l’Atlantico un’assistente di volo era venuta a consegnargli una scatola di cioccolatini informandolo che ne era il fortunato vincitore. Lui l’aveva riposta nell’armadietto sopra il sedile e aveva ordinato un Drambuie con ghiaccio.

Tornato in città avrebbe chiarito tutto con Grahame Coats, dopotutto era certo di aver sempre lavorato onestamente. Avrebbe anche sistemato le cose con Rosie. Tutto sarebbe andato per il meglio.

Si domandò se al suo ritorno a casa avrebbe avuto la soddisfazione di buttare fuori personalmente il fratello o se Ragno se ne fosse già andato. Sperava nella prima ipotesi. Ciccio Charlie voleva vedere suo fratello scusarsi, possibilmente strisciare per terra. Cominciò a immaginare quello che gli avrebbe detto.

“Vattene!” avrebbe detto. “Portati via il tuo sole, la tua jacuzzi e la tua camera da letto!”

«Prego?» disse l’assistente di volo.

«Parlavo da solo» rispose Ciccio Charlie. «Non è niente.»

Nemmeno l’imbarazzo gli riusciva più così insopportabile. Non si augurò nemmeno che l’aeroplano precipitasse per mettere fine alla sua mortificazione. La vita era decisamente più rosea.

Aprì il piccolo kit di utili sciocchezze fornito dalla compagnia aerea; indossò la mascherina per gli occhi e sistemò il sedile nella posizione più orizzontale possibile. Pensò a Rosie, anche se la Rosie che immaginava continuava a trasformarsi in una donna più minuta di lei e praticamente nuda. Preso dal senso di colpa si sforzò di immaginarla vestita, e rimase male quando si rese conto che portava un’uniforme della polizia. Si disse che questa fantasia lo faceva stare malissimo, ma la situazione non migliorò. Si sarebbe dovuto vergognare. Avrebbe dovuto…

Ciccio Charlie si sistemò più comodamente ed emise il breve suono soddisfatto di chi comincia a russare.

Era ancora di ottimo umore quando atterrò a Heathrow. Prese l’Heathrow Express fino a Paddington, e fu felice di vedere che durante la sua breve assenza il sole si era finalmente deciso a spuntare in Inghilterra. Anche la più piccola cosa, disse a se stesso, andrà bene.

L’unica nota strana, l’elemento stonato della mattinata, si manifestò a metà del viaggio. Guardava fuori dal finestrino, rimpiangendo di non aver comprato un giornale all’aeroporto. Stavano passando davanti a una distesa verdeggiante – il campo da gioco di una scuola, forse – quando per un istante il cielo sembrò rabbuiarsi e con un sibilo del sistema frenante il treno si fermò.

La cosa non disturbava Ciccio Charlie. Inghilterra in autunno: il sole, per definizione, compariva soltanto se non c’erano nuvole o non pioveva. Però c’era una figura in piedi, in fondo alla distesa verde, accanto a una zona alberata.

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